Guida pratica: citazioni e bibliografia APA, MLA, Chicago con esempi

Nella stesura di una tesi di laurea, gestire al meglio le citazioni e la bibliografia è cruciale per dare ordine al tuo lavoro e agevolare il controllo delle fonti. I tre stili di citazione più diffusi — APA, MLA e Chicago — propongono approcci distinti, ciascuno adatto a specifici ambiti disciplinari.

 

Nei prossimi paragrafi, ti daremo una visione completa di questi tre formati, includendo esempi pratici e suggerimenti preziosi per applicarne correttamente le regole.
Che tu debba adottare il formato dell’American Psychological Association (APA), le direttive della Modern Language Association (MLA), o il metodo della University of Chicago (Chicago), qui troverai tutte le indicazioni per richiamare le tue fonti in modo accurato e costruire una bibliografia impeccabile.

APA, MLA e Chicago: come si caratterizzano e in cosa differiscono?

Come abbiamo accennato, uno stile di citazione è un insieme di regole, utilizzate principalmente nella scrittura accademica, per esporre le fonti utilizzate. Cerchiamo ora di capire le caratteristiche delle tre tipologie più celebri e le differenze che le contraddistinguono.

 

Apa: caratteristiche ed esempi

Il formato APA è uno dei sistemi di citazione più comuni nel contesto accademico. Sviluppato dall’American Psychological Association, inizialmente era destinato ai settori della psicologia e delle scienze sociali.

Il modello APA utilizza un approccio autore-data, dove le citazioni all’interno del testo presentano una forma abbreviata della fonte, mentre nella bibliografia finale tutte le fonti sono elencate in maniera dettagliata.

  • Esempio di riferimento con fonte in stile APA.

APA: Citazione intertestuale (nel testo)

Secondo un’analisi approfondita, la teoria dell’attaccamento infantile gioca un ruolo fondamentale nello sviluppo della personalità e delle relazioni interpersonali (Bowlby, 1988).

 

APA: Nei riferimenti bibliografici

Bowlby, J. (1988). Legame madre-bambino e cura infantile. Torino, Italia: Bollati Boringhieri.

 

MLA: caratteristiche ed esempi

Lo stile MLA, sviluppato dalla Modern Language Association, è ampiamente adottato nel campo degli studi linguistici. Questo formato si fonda su un sistema che combina l’autore con il numero di pagina nelle citazioni.

 

  • Esempio di riferimento con fonte in Stile MLA

MLA: Citazione intertestuale

Il volume fornisce un’analisi dettagliata delle pratiche e dei concetti chiave della traduzione, affrontando questioni cruciali come l’equivalenza e l’interpretazione culturale (Munday 75).

MLA: Nei riferimenti bibliografici

Munday, Jeremy. Introducing Translation Studies: Theories and Applications. 5th ed., London: Routledge, 2022.

 

Chicago: caratteristiche ed esempi

Il formato Chicago, introdotto dal The Chicago Manual of Style, è ampiamente utilizzato in ambito umanistico. Questo stile comprende due varianti principali:

Chicago A: le fonti sono riportate in modo completo nelle note a piè di pagina e nella bibliografia.

Chicago B: le fonti sono citate in forma abbreviata nel testo con un sistema autore-data e sono elencate in modo dettagliato nella bibliografia.

·       Esempio di riferimento con fonte in Stile Chicago A

Chicago Stile A: Citazione intertestuale (nel testo)

Il libro offre un’analisi approfondita delle teorie e delle pratiche della traduzione contemporanea, esplorando vari approcci e applicazioni. ¹

Chicago Stile A: Nota a piè di pagina

¹ Lawrence Venuti, The Translator’s Invisibility: A History of Translation (London: Routledge, 2017).

Chicago Stile A: Nei riferimenti bibliografici

Venuti, Lawrence. The Translator’s Invisibility: A History of Translation. London: Routledge, 2017.

  • Esempio di riferimento con fonte in Stile Chicago B

Chicago stile B: Citazione intertestuale (nel testo)

Il libro esplora l’evoluzione storica delle teorie traduttive, evidenziando il ruolo spesso invisibile del traduttore e il suo impatto sulle pratiche letterarie (Venuti 2017, 45).

Chicago stile B: Nei riferimenti bibliografici

Venuti, Lawrence. 2017. The Translator’s Invisibility: A History of Translation. London: Routledge.

 

 

Differenze tra gli stili

Come abbiamo appena visto, gli stili di citazione sono diversi sistemi utilizzati per formattare le citazioni nel testo e le bibliografie. La scelta dello stile da utilizzare dipende da diversi fattori, come la disciplina di studio, per esempio.

  • Sistema autore-data: questo stile è comunemente utilizzato nelle scienze sociali e scienze umane. Prevede l’inserimento del cognome dell’autore e dell’anno di pubblicazione direttamente nel testo, seguito da un numero di riferimento che rimanda alla bibliografia completa. La bibliografia è organizzata in ordine alfabetico per cognome dell’autore.
  • Sistema numerico: prevede la numerazione di tutte le citazioni nel testo e la corrispondenza con la bibliografia. Invece, la bibliografia è organizzata in ordine numerico in base all’ordine di apparizione delle citazioni nel testo. Questo stile è comunemente utilizzato in alcune discipline scientifiche, come la medicina e la biologia.
  • Sistema di nota a piè di pagina: presenta l’inserimento di note a piè di pagina che contengono le informazioni bibliografiche complete della fonte citata. Questo stile è comunemente utilizzato in alcune discipline umanistiche, come la storia e la filosofia. Inoltre, la bibliografia non è necessaria, in quanto tutte le informazioni sono già contenute nelle note a piè di pagina.

 

Gli altri formati accademici disponibili: da Harvard a Vancouver

Oltre agli stili di citazione ampiamente conosciuti come MLA, APA e Chicago, il panorama accademico presenta una varietà di sistemi di riferimento altrettanto validi e utilizzati in specifici campi di studio. Tra questi, Vancouver e Harvard sono due esempi di particolare rilevanza.

Vancouver, prevalentemente utilizzato nelle scienze mediche e biologiche, si contraddistingue per un sistema numerico all’interno del testo che rimanda a un elenco bibliografico ordinato in base al numero di comparsa delle fonti. Questo stile favorisce una lettura scorrevole del testo, lasciando al lettore la consultazione dell’elenco bibliografico per approfondimenti.

Al contrario, lo stile Harvard, tipico di discipline economiche e giuridiche, impiega un sistema autore-data all’interno del testo, ovvero cita cognome dell’autore e anno di pubblicazione tra parentesi, mentre la bibliografia finale è organizzata in ordine alfabetico per autore. Questo stile facilita l’identificazione immediata della fonte citata, utile per ricerche specifiche.

La scelta tra Vancouver e Harvard dipende dalle specifiche esigenze del contesto in cui si scrive e dalle preferenze del singolo autore o editore. In caso di indecisione, è sempre consigliabile consultare le linee guida del proprio dipartimento di riferimento per assicurarsi di adottare lo stile più appropriato.

 

La corretta gestione delle citazioni e della bibliografia è fondamentale per ogni lavoro accademico, garantendo non solo l’integrità intellettuale ma anche la chiarezza nella comunicazione delle fonti utilizzate. Le differenze tra gli stili APA, MLA e Chicago offrono una scelta mirata in base alle esigenze specifiche del campo di studio, consentendo una struttura coerente e professionale per i documenti prodotti.