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Come scrivere l'introduzione della Tesi di Laurea?

Un esempio pratico per non sbagliare

A cosa serve l’introduzione di una tesi di laurea?

Dal punto di vista di uno studente universitario l’introduzione è utile sopratutto per fare capire alla commissione di laurea quali sono i contenuti e il tipo di lavoro svolto per scrivere tesi, così da convincerli della qualità della tua ricerca (e quindi prendere un voto migliore alla presentazione di Laurea). 

Molto probabilmente solo il tuo professore avrà letto tutta la tesi dall’inizio alla fine, mentre gli altri componenti della commissioni leggeranno solo alcune parti specifiche come l’introduzione appunto.

Ma in generale l’introduzione è utile a qualsiasi persona che leggerà la tua tesi, per indirizzare verso gli argomenti che verranno trattati e le conclusioni raggiunte, in modo da incuriosirlo abbastanza per leggere anche il resto del lavoro.

L’introduzione per la tua tesi dovrebbe contenere le seguenti informazioni:

  1. Presentazione dell’argomento
  2. Perchè hai scelto questo argomento
  3. Quali erano gli obiettivi della tua tesi o le domande a cui volevi rispondere
  4. Come hai sviluppato la tesi nei diversi capitoli
  5. Quale metodo di ricerca hai usato
  6. Anticipare a quali conclusioni sei arrivato

Ecco di seguito i dettagli per ogni parte dell’introduzione e un esempio esplicativo

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1) Presentazione dell’argomento

Descrivi brevemente di cosa parla la tesi, quali discipline include, informazioni utili a inquadrare la questione di cui parli anche per chi non è esperto del settore. Puoi catturare l’attenzione del lettore con un’apertura coinvolgente, ad esempio inserendo un aneddoto, una citazione o un dato statistico.

“Negli ultimi due decenni, i social network hanno trasformato radicalmente il modo in cui le persone comunicano, si informano e si relazionano. Piattaforme come Facebook, Instagram, TikTok e Snapchat hanno conquistato miliardi di utenti in tutto il mondo, diventando uno strumento quotidiano e pervasivo nella vita delle persone, in particolare dei giovani. Questo fenomeno, reso possibile dai progressi tecnologici e dalla diffusione globale di dispositivi mobili connessi a Internet, ha aperto nuove opportunità di interazione, ma ha anche posto diverse sfide.

Uno studio particolarmente rilevante è stato pubblicato nel 2019 sul “Journal of the American Medical Association Psychiatry”, che ha esaminato circa 6.600 adolescenti tra i 12 e i 18 anni. Lo studio ha rilevato che per ogni aumento di un’ora al giorno trascorsa sui social media, il rischio di sintomi depressivi aumentava del 13%. I giovani che utilizzavano i social network per più di tre ore al giorno mostravano un rischio significativamente maggiore di soffrire di depressione rispetto a quelli che li utilizzavano meno frequentemente.

Le piattaforme sociali, basate su algoritmi che premiano la visibilità e l’engagement (numero di like, commenti, condivisioni), creano una sorta di competizione implicita tra gli utenti. La “popolarità” online può diventare una misura di status sociale, influenzando le dinamiche di inclusione o esclusione. Questo fenomeno può condurre a una pressione sociale significativa, spingendo i giovani a conformarsi a determinati modelli o aspettative per ottenere approvazione.

Come sviluppo nella mia tesi uno degli aspetti più critici legati all’uso dei social network tra i giovani è l’effetto che essi hanno sulla percezione di sé. I social media offrono una vetrina costante in cui gli utenti possono costruire e mostrare una versione idealizzata della propria vita. Le immagini, i post e le storie che si pubblicano sui social network tendono a mettere in evidenza solo gli aspetti positivi, creando un contesto in cui la comparazione sociale diventa inevitabile.

Questa continua esposizione a contenuti che mostrano stili di vita apparentemente perfetti può generare un senso di insoddisfazione personale. I giovani tendono a confrontarsi con gli altri utenti sui social, alimentando sentimenti di inadeguatezza, bassa autostima e ansia. Questo è particolarmente rilevante in un’età in cui l’identità personale è ancora in fase di sviluppo e la ricerca di approvazione e accettazione da parte dei pari è centrale.”

2) Perchè hai scelto questo argomento

Spiega al lettore i motivi che ti hanno spinto a ricercare e approfondire questo argomento nella tua tesi, così da evidenziare l’importanza in campo accademico, sociale, etico o economico

“Ho scelto di concentrarmi sull’impatto dei social network sui giovani perché ritengo che questo tema sia di cruciale importanza per comprendere le dinamiche sociali e psicologiche che caratterizzano le nuove generazioni. Viviamo in un’epoca in cui le interazioni digitali hanno preso il sopravvento su molte delle forme tradizionali di socializzazione, e i social media sono diventati uno spazio privilegiato in cui i giovani costruiscono la propria identità e le proprie relazioni. Essendo io stesso parte di questa generazione, ho osservato direttamente come i social network influenzino profondamente l’autopercezione e il benessere di molti coetanei. Questi strumenti, che offrono straordinarie opportunità di connessione e scambio, presentano però anche numerose insidie, come l’ansia da prestazione, la comparazione sociale e la dipendenza. Ho voluto dunque approfondire questo argomento per comprendere meglio sia i benefici che i rischi associati a queste piattaforme e per contribuire a un dibattito che riguarda non solo il presente, ma anche il futuro della socialità e del benessere psicologico delle future generazioni.”

3) Quali erano gli obiettivi della tua tesi o le domande a cui volevi rispondere

Esponi gli obiettivi che ti eri prefissato quando hai scelto di parlare di questo argomento, con possibili risultati, proposte o soluzioni a cui volevi arrivare

“L’obiettivo della mia tesi è quello di esaminare in modo approfondito l’impatto dei social network sui giovani, concentrandomi sia sulle dinamiche sociali all’interno delle piattaforme che sulle conseguenze sull’autopercezione e il benessere psicologico. Ho cercato di comprendere come i giovani navigano tra le opportunità e i rischi che i social media offrono, e quali strategie possono essere adottate per mitigare gli effetti negativi.

In particolare con la mia tesi ho provato a rispondere alle seguenti domande:

  • In che modo l’uso quotidiano dei social network influenza l’autopercezione e l’autostima dei giovani?
  • Quali dinamiche sociali emergono sui social network che possono portare a fenomeni di esclusione sociale, cyberbullismo o comparazione sociale?
  • Quali strategie educative e di prevenzione potrebbero essere efficaci nel promuovere un uso più consapevole e salutare dei social network tra i giovani?
  • In che modo le piattaforme social e i loro algoritmi potrebbero essere regolamentati o migliorati per ridurre l’impatto negativo sul benessere sociale e psicologico dei giovani.

4) Come hai sviluppato la tesi nei diversi capitoli

Riprendi i titoli dei diversi capitoli della tua tesi, per raccontare brevemente di cosa parlano e quindi come viene sviluppato l’argomento nel corso dell’elaborato.

Nel primo capitolo “Introduzione al Fenomeno dei Social Network” ho presentato l’evoluzione dei social network, il loro ruolo nella società moderna e la loro crescente importanza tra le giovani generazioni, definendo il focus della tesi. Nel secondo capitolo “Le Dinamiche Sociali nel Mondo Digitale” ho analizzato le interazioni e le relazioni tra i giovani sui social network, con particolare attenzione alla costruzione dell’identità, alla comparazione sociale e all’influenza della visibilità online. Nel terzo capitolo “L’Impatto sull’Auto-percezione dei Giovani” ho esplorato il modo in cui i social media influenzano l’autostima, l’immagine di sé e la percezione del proprio valore, attraverso il confronto costante con modelli di vita idealizzati. Nel quarto capitolo “Social Network e Benessere Psicologico” ho portato esempi e studi delle conseguenze psicologiche dell’uso dei social network, analizzando fenomeni come l’ansia, la depressione e il senso di inadeguatezza causati dalla pressione sociale digitale. Nel quinto capitolo “Il Ruolo del Cyberbullismo e dell’Esclusione Sociale” ho esaminato le dinamiche di cyberbullismo e dei fenomeni di esclusione sociale all’interno delle piattaforme, con un focus sugli effetti emotivi e psicologici nei giovani. Nel sesto capitolo “Dipendenze Digitali: FOMO e l’Utilizzo Compulsivo dei Social” ho analizzato le dipendenze digitali, inclusa la “Fear of Missing Out” (FOMO) e l’uso compulsivo dei social network, e come queste influenzino le abitudini e il benessere dei giovani. Nel settimo capitolo “Benefici dei Social Network: Connessione, Sostegno Sociale e Inclusività” ho valutato i lati positivi dei social media, tra cui il rafforzamento delle connessioni sociali, il supporto emotivo e la possibilità di creare comunità di interesse e inclusività. Nell’ottavo capitolo “Strategie di Prevenzione e Interventi Educativi” ho proposto delle strategie educative e iniziative per promuovere un uso consapevole e sano dei social network tra i giovani, coinvolgendo scuole, famiglie e piattaforme digitali. Nel nono capitolo “Il Ruolo delle Piattaforme Social: Responsabilità e Possibili Riforme” ho evidenziato come le piattaforme social potrebbero implementare regolamenti e cambiamenti tecnici per ridurre l’impatto negativo sul benessere psicologico degli utenti, con esempi di buone pratiche. Nell’ultimo capitolo “Conclusioni e Prospettive Future” ho esposto i risultati a cui sono arrivato, riflessioni sulle implicazioni future dell’uso dei social network per le nuove generazioni e suggerimenti per ulteriori ricerche o interventi a livello sociale e normativo.

5) Quale metodo di ricerca hai usato

Spiega come hai raccolto le informazioni per sviluppare la tua tesi, se hai usato dei metodi particolari come ad esempio Sondaggi e Questionari Quantitativi, Esperimenti Empirici, Interviste Qualitative, Ricerche in Campo Scientifico, Analisi Comparativa di Studi Precedenti, Esperimenti o Studi Longitudinali, Analisi dei Dati, Collaborazioni con Enti Pubblici o Privati.

“Per sviluppare la mia tesi ho utilizzato una combinazione di metodi di ricerca, sia quantitativi che qualitativi, per ottenere una visione completa del rapporto tra social network e benessere giovanile, tra cui la lettura di libri di esperti del settore, sondaggi quantitativi, ricerche in campo psicologico, l’analisi dei dati forniti dai Social Network e una stretta collaborazione con alcune scuole medie e superiori del territorio.”

6) Anticipare a quali conclusioni sei arrivato

Per finire l’introduzione della tesi puoi accennare a quali conclusioni sei arrivato dopo la tua ricerca, per dimostrare come il lavoro sia stato utile a raggiungere una maggiore consapevolezza dell’argomento, portare a proposte concrete o evidenze sostenute da dati scientifici.

Le conclusioni a cui sono arrivato alla fine della mia tesi sono di preoccupazione su come i social network abbiano un impatto rilevante sull’autostima e l’auto-percezione dei giovani, portando a evidenti aumenti dei sintomi di ansia, depressione e stress. Evidenzio tuttavia come più che il tempo trascorso online è il modo in cui i giovani utilizzano i social network a influire sul loro benessere. Una buona educazione e una maggiore consapevolezza sono strumenti fondamentali per mitigare gli effetti negativi dei social network: programmi educativi nelle scuole e campagne di sensibilizzazione possono aiutare i giovani a sviluppare un rapporto più equilibrato con le piattaforme digitali, gestendo meglio la pressione sociale e limitando l’uso compulsivo.

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Guida pratica: consigli e risposte

Introduzione della tesi: meglio in prima o terza persona?

Solitamente si consiglia di scrivere l’introduzione della tesi di laurea in prima persona, in modo da evidenziare quale sia stato il tuo lavoro personale, con gli obiettivi che ti sei fissato durante la ricerca, lo sforzo che hai fatto durante lo sviluppo dell’argomento e le teorie o le proposte che hai individuato. 

Scrivere in prima persona permette anche al lettore di stabilire un contatto più umano con te, per stimolare una certa empatia anche nella commissione di Laurea (e quindi un possibile voto finale migliore).

Naturalmente scrivere in prima persona non significa attribuirti studi, ricerche, esperimenti o risultati che non hai fatto tu, ma al massimo dichiarare come hai analizzato o utilizzato opere di altri (citati correttamente nella tesi con l’autore originale) nel tuo caso specifico.

Economia - consigli utili
consigli

Quando scrivere l’introduzione della tesi?

Anche se materialmente l’introduzione viene inserita a inizio della tesi, idealmente è meglio scriverla solo quando hai concluso tutti gli altri capitoli nella loro versione definitiva. 

Questo perchè l’introduzione è organizzata seguendo quello che hai effettivamente svolto e raggiunto nella tesi e finchè questa non è finita le cose potrebbero sempre cambiare.

Consigliamo quindi di preparare solo una bozza della introduzione solo per mettere meglio a focus quello che andrai a fare nei capitoli, e confrontare poi questa bozza iniziale con quello che hai effettivamente svolto alla fine del lavoro. A quel punto sei davvero pronto per scrivere l’introduzione, avendo un quadro completo del tuo elaborato, con i punti cardine e le questioni più significative da citare.

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Quanto deve essere lunga l’introduzione della tesi?

La lunghezza dell’introduzione può cambiare a seconda delle linee guida della tua università ma di solito si consigliano al massimo 3 o 4 pagine introduttive, in modo da lasciare poi spazio agli approfondimenti nei capitoli successivi.

In casi eccezionali puoi discutere con il tuo professore se sia possibile scrivere una introduzione più lunga, ad esempio per tesi magistrali da un centinaio o più di pagine per cui risulti necessario inserire molte più informazioni.

Che differenza c’è tra Abstract e Introduzione della Tesi?

Sono due testi in qualche modo simili tra loro, ma che hanno due obiettivi diversi:

  • Abstract: è un testo esterno alla tesi, che viene consegnato a parte insieme al tuo elaborato come “biglietto di presentazioni” dove spieghi in modo sintetico ma chiaro i contenuti del lavoro. 
  • Introduzione: è parte integrante della tesi, e si pone (anche fisicamente nella versione stampata) prima del capitolo iniziale. Nella introduzione racconti in maniera più dettagliata sia i contenuti della tesi che i motivi che ti hanno spinto a scriverla, eventuali obiettivi che volevi raggiungere o domande a cui volevi rispondere, oltre che le conclusioni a cui sei arrivato.

Per consegnare la tesi di laurea alla tua università dovrai sempre preparare entrambi i testi (abstract + tesi) quindi non ti preoccupare se si somigliano in parte: è normale visto che parlano entrambi della tua tesi, anche se in modi e per scopi leggermente diversi.

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Ulteriori approfondimenti e articoli dedicati alla introduzione della tesi di laurea:

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